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Biopsie – Colposcopie

La biopsia viene eseguita al fine di escludere o confermare un sospetto di malattia (ad es. infiammazione o tumore), cioè di arrivare a una diagnosi istopatologica, sulle basi di osservazioni cliniche, radiologiche o strumentali, e quindi di definirne con precisione le caratteristiche (gravità, estensione, possibili terapie).
Può essere effettuato in tessuti duri, come l’osso ad esempio, oppure in tessuti molli, come cute e mucosa.

La colposcopia – dal greco kolpos (vagina) e skopeo (osservare) – è l’indagine di riferimento per la valutazione di secondo livello dei pap-test anomali. Tramite un particolare strumento, chiamato colposcopio – simile ad un binocolo e tenuto all’esterno della vagina – la colposcopia indaga l’anatomia tissutale dei genitali femminili, in particolare della cervice uterina, ricercando eventuali lesioni grazie ad un forte ingrandimento ottico ed all’ausilio di particolari soluzioni, come acido acetico e/o liquido di Lugol, in grado di mettere in evidenza lesioni pre-neoplastiche. In caso di necessità, la colposcopia consente anche di effettuare un piccolo e mirato prelievo di campioni tissutali da sottoporre ad esame istologico, cioè ad una valutazione microscopica di laboratorio finalizzata alla ricerca di cellule anomale