Tecniche di biopsia: dalla cute agli organi interni
Ogni sede richiede una tecnica diversa:
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Biopsia cutanea: eseguita dal dermatologo con punch cilindrico per analizzare lesioni come melanomi o dermatiti.
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Agoaspirato o biopsia percutanea: utile per noduli profondi (tiroide, seno, fegato), spesso sotto guida ecografica o TAC.
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Biopsia del midollo osseo: indicata in ematologia per indagare leucemie e infezioni sistemiche.
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Biopsia escissionale: rimozione completa di un nodulo o linfonodo sospetto.
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Biopsia endoscopica: tramite gastroscopia o colonscopia si prelevano frammenti di mucosa gastrica o intestinale.
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Biopsia liquida: tecnica innovativa che analizza DNA tumorale libero nel sangue, utile in oncologia avanzata.
Il percorso del campione: precisione e affidabilità
Il tessuto prelevato viene sigillato, conservato in formalina, analizzato e digitalizzato. In laboratorio si eseguono colorazioni, tagli sottili e lettura al microscopio da parte dell’anatomopatologo. I tempi per il referto variano da 4 a 14 giorni, a seconda della complessità dell’analisi.
Diagnosi e terapia: un passaggio cruciale
L’esame istologico definisce la natura benigna o maligna della lesione, ne valuta l’aggressività, e può identificare biomarcatori genetici utili per terapie mirate. Anche nelle malattie non tumorali, la biopsia è determinante per distinguere patologie simili e impostare la cura corretta.
